Gran Paradiso
Dormito al rifugio dopo la salita alla Tresenta, partiti per primi e per primi in vetta (indispensabile se si vuole scendere in condizioni di neve sicura). Calzate le racchette nella conca morenica dopo il rifugio e tenute anche nei ripidi risalti del ghiacciaio. Poco sotto la "schiena d'asino" ha iniziato a soffiare un vento patagonico veramente gelido, vista la quota, che ci ha accompagnato sino alle rocce della vetta dove abbiamo perso una decina di minuti per calzare i ramponi perchè, impossibilitati a tirare via i guanti pesanti, non era agevole il passaggio delle cinghiette per la chiusura. In compenso arrivati alla Madonnina abbiamo trovato calma piatta senza un filo d'aria e ci siamo scaldati per qualche minuto!
Ghiacciaio in buone condizioni con la terminale aperta di poco e comunque ben individuabile. Noi ci siamo legati poco sotto la Becca di Montcorvè. In discesa abbiamo tenuto i ramponi per scendere il primo tratto del ghiacciaio e poi con le racchette sulla neve che cominciava a mollare sempre più a mano a mano che si scendeva.
Salita faticosa ma remunerativa sotto tutti gli aspetti.
Commenti
Grande ascensione!!!
Grazie ma a dire il vero è la montagna che è grande!
Comunque due giorni di perfetta (e faticosa) full immersion in questi ambienti eccezionali era quello che speravamo dopo tanto tempo di attesa causa condizioni neve e meteo decisamente strane.
Per scaramanzia le racchette non le abbiamo ancora appese al chiodo.......
Ciao.